Documento Unico di Circolazione
Sostituisce la Carta di Circolazione e il Certificato di Proprietà

Pratiche auto 30 set 2020

Dal 1° gennaio 2020, è entrato in vigore il Documento Unico di Circolazione e di Proprietà (DU) del veicolo. Esso sostituisce la Carta di Circolazione e il Certificato di Proprietà del veicolo (CdP cartaceo o CdP digitale).

Rimane comunque regolare la circolazione con la vecchia Carta di Circolazione e Certificato di proprietà.
Il DU sarà emesso in occasione della prima operazione effettuata (trasferimento di proprietà,duplicato libretto,variazione dati etc..) .

IL DU è costituito dall’attuale modello di Carta di Circolazione nel quale sono annotati anche i dati relativi alla situazione giuridico patrimoniale del veicolo presenti nel Pubblico Registro Automobilistico.

Tutto nasce dall'art. 8 della riforma Madia della pubblica amministrazione (legge 124/2015). Si parlava anche dell'abolizione del PRA in quegli anni.. una rivoluzione quindi..e notevoli risparmi anche per l'utenza.Ciò non si è verificato per svariate ragioni , una delle quali è che lo Stato non poteva e non può permettersi di pagare tutti i dipendenti PRA che al momento vengono invece pagati da ACI e probabilmente anche una certa necessità politica (di cui non sto ad approfondire) ha portato a non attuare a pieno questa riforma.
Sui risparmi all'utenza devo dire che così non è stato, in quanto, anche seppur di poco ma i costi vivi sono aumentati.
E' avvenuto invece un forte impatto per gli opertori del settore (agenzie di pratiche auto, rivenditori e concessionari,demolitori ma anche PRA e Motorizzazione), in quanto ci siamo trovati a lavorare con un sistema che all'inizio faceva buchi da tutte le parti.. Purtroppo quando si effettuano questi tipi di cambiamenti bisognerebbe prima testarli e rodarli per molto tempo (cosa che non è stata fatta) e poi metterli in moto.Diciamo anche che nel mezzo ci è piombata anche tutta l'emergenza Covid-19 che ha senz'altro complicato le cose,poichè ha tenuto chiusi gli uffici pubblici per mesi ed ancora oggi i dipendenti lavorano smart-working.
In conclusione dico che la riforma in se e per se era una bella idea ma purtroppo come molto spesso avviene quando si passa dalla teoria alla pratica vengono fuori molti problemi quando ad attuarle ci sono persone che non hanno dimestichezza con l'operatività stessa.



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